«Un Paese delle nostre dimensioni, concentrato sull'export e quindi sulla dipendenza dal commercio estero, deve rendersi conto che... sviluppi militari sono necessari in un'emergenza per proteggere i nostri interessi - ha dichiarato il presidente della repubblica Koehler a una radio tedesca durante una visita in Afghanistan il 22 maggio scorso -, ad esempio per quanto riguarda le rotte commerciali o per impedire instabilità regionali che potrebbero influire negativamente sul nostro commercio, sull'occupazione e sui redditi».
Questa ed altre controverse dichiarazioni del presidente tedesco, ha scatenato le critiche di tutti i politici tedeschi, sia dell'opposizione che della coalizione (Cdu-Csu, Fdp) di maggiornaza, guidata dalla cancelliera Angela Merkel.
Venerdì scorso, anche il ministro della difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg, ha preso le distanze dal presidente e dalle sue dichiarazioni.
Per questi motivi, lo scorso 31 Maggio, il presidente Koehler ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico, con effetto immediato.
Nella dichiarazione con cui ha annunciato le proprie dimissioni, Koehler ha affermato che le critiche nei suoi confronti "si sono spinte al punto da sostenere che io sarei favorevole ad un impegno non conforme al dettato costituzionale".
"Si tratta di una critica priva di qualunque giustificazione", ha aggiunto, "che manca del necessario rispetto per la mia carica. Per questo annuncio le mie dimissioni con effetto immediato. E' stato per me un onore servire la Germania da presidente".
La costituzione tedesca prevede che il successore sia eletto entro 30 giorni dalle dimissioni, quindi adesso i partiti hanno solo un mese di tempo per presentare i candidati ed eleggere il nuovo presidente.
Nel frattempo, a svolgere provvisoriamente le funzioni di capo dello Stato sarà il borgomastro della città-stato di Brema ed attuale presidente di turno del Bundesrat.
martedì 1 giugno 2010
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