domenica 25 gennaio 2009

NEWS Deutschland: Rischio povertà nella Germania dell'Est!

Notizia del 25.1.2009 tradotta dal sito WELT ONLINE.


La Germania dell'Est minacciata spesso dalla povertà

Il rischio di diventare poveri nei nuovi Bundeslaendern è significativamente maggiore che in passato. Lo mostra uno studio dell'università di Jena. Il pericolo povertà è particolarmente elevato soprattutto per i genitori single della Germania dell'est. Il capo del partito SPD della Turingia, Matschie, pretende perciò che i salari dell'est vengano adattati al livello dell'Ovest.


Il pericolo, di diventare poveri, è significativamente maggiore ad Est che ad Ovest. Questo è ciò che rivela uno studio prodotto sulle basi dell'attuale microcensimento del ricercatore sulla povertà Roland Merten, dell'Università Friedrich Schiller di Jena.
Il rischio di povertà è nei nuovi Ländern del 20,1%, complessivamente nell'intera Germania del 14,3%. Particolarmente alto è il rischio povertà per genitori single in Turingia: più della metà di essi ne è toccata. Nell'intero Paese si tratta invece del 30% dei genitori single. A Est è minacciato dalla miseria anche un quinto delle famiglie (nel Paese: 13,2 %). Per povero si intende chi percepisce meno del 60% del reddito medio.
Già mercoledì scorso l'istituto tedesco per la ricerca economica aveva fatto sapere che il patrimonio netto era cresciuto rispetto al 2002 di un buon 11% nell'Ovest, mentre nell'Est era calato del 10%.
La reazione del capo dell'SPD Cristoph Matschie è stata quella di esigere che i salari dell'Est fossero portati al livello dei vecchi Länder. "Vi deve essere anche uno minimo legale per lo stipendio" ha detto Matschie a Welt Online. In particolare ad Est le donne vengono pagate anche meno di 4 euro all'ora. "Se gli stipendi ad Est rimarrano cos' bassi, il divario sarà sempre maggiore."
Matschie richiede perciò che l'importo esente dal pagamento delle tasse per la previdenza per gli anziani sia alzata e che nel calcolo della pensione siano valutati maggiormente la disoccupazione per lungo tempo e i redditi estremamente bassi.
"Altrimenti sorgerà un nuovo rischio povertà, che arriverà dall'Est." dichiara Matschie. Anche per quanto riguarda le pensioni auspica una equivalenza tra Est e Ovest dal 2015, che potrebbe essere finanziata tramite la reintroduzione della tassa sui redditi.


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3 commenti:

Il Nido di Faramir ha detto...

Quando sono andata, sigh, dieci anni fa per la prima volta nella Germania dell'Est ho trovato un mondo diverso...non solo gli edifici, la burocrazia (ebbene sì) e le scritte in russo e una certa atmosfera ancora da regime...ma la gente era diversa.

Sembravano i napoletani del nord, un po'Totò e un po' Hermann Hesse.
Simpatici, beoni, gioviali, cordiali; ma anche furbi, melanconici, rassegnati e ingegnosi.

Donne che facevano le bariste e le cameriere e si rimboccavano le maniche perchè la disoccupazione era al 13% e non accennava a diminuire, anzi, e gli uomini non trovavano lavoro.
La sera pagavano loro da bere anche ai mariti e anche a noi ragazzini là per la stagione estiva, e ballavano abbracciati come ventenni.

Spero che oltre ad essere sempre nei guai economici, non siano cambiate queste cose...

Anonimo ha detto...

io sono stata a Berlino nel 1990, appena varcato il vecchio confine tra Est ed Ovest il paesaggio è cambiato completamente. Oggi non è più così, anche se la Germania dell'Est rimane più verde e forse più vera. In realtà conosco bene solo Berlino e Potsdam, che credo economicamente siano un mondo a sè.

Nel frattempo proverò a tradurre l'articolo nella sua versione originale...il mio tedesco ha sempre bisogno di esercizio!

Anonimo ha detto...

A quanto pare, all'euforia nazionalistica della riunificazione (o annessione?) è seguito qualcosa di molto diverso...
E' subentrata, infatti, l'"Ostalgie", la nostalgia se non per il vecchio sistema, almeno per certe garanzie che tale sistema offriva quanto a sanità, istruzione e lavoro.
Il punto è che (anche a non voler essere... OSTalgici) dopo l''89 l'ex-Ddr ha conosciuto non la democrazia, ma il lato più selvaggio del capitalismo.
Non che qua da noi, quel lato sia più civile...
Ciao.

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